Oggi sono novanta tondi e splendidamente portati, gli anni di Romolo Tuci, per tutti il Cagnolo. Il granitico difensore che giocò nella Pistoiese dal 1951 al 1965 è rimasto nel cuore dei più anziani e nel mito dei giovani, per la sua schiettezza, sia nelle gesta sportive, che per il suo modo di porsi, che esprime la pistoiesità a 360°. Il soprannome Cagnolo, deriva da un vezzo della nonna, che da piccolissimo lo portava con sè ad accudire i conigli, come fosse un cagnolino. Storie di altri tempi, come di diversa epoca è il glorioso Monteoliveto, in cui Romolo Tuci ha sempre militato. “In quell’altro non ci ho mai giocato” – afferma con la sua parlata verace. Chi si ricorda del suo stile rammenta un calciatore senza fronzoli che non si sottraeva alla lotta e combatteva per la maglia con tutte le forze. Leggendaria resta una sua foto in cui uscì dal campo come se indossasse una maschera di sangue, dopo un contrasto di gioco. Sono state alla fine ben 344 le sue presenze, tutte dal primo minuto, perchè all’epoca non c’erano le sostituzioni. Nessuna rete, anche perchè forse non ha mai oltrepassato la metacampo, ligio com’era al dovere di difendere il fortino. Tanti auguri carissimo Romolo, il mondo arancione è orgoglioso di te!

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