Fino a poco tempo fa dirigeva ancora il gioiello che aveva realizzato in una vita di grandi intuizioni, come quelle che mostrava difendendo i pali della Pistoiese, con la quale conquistò anche una promozione nel 1958. Ci ha lasciato due giorni fa Loris Meliconi, un nome familiare, visto che si tratta dell’inventore del guscio del telecomando, un oggetto che negli anni novanta ha fatto compagnia alle famiglie. Ci raccontò che l’idea nacque per fare un regalo alla madre, terrorizzata dal fatto che il telecomando potesse rompersi. Meliconi aveva 90 anni, essendo nato nel 1930. I suoi campionati nella Pistoiese li disputò negli anni cinquanta. Era soprannominato “siluro” per le sue uscite spericolate e la sua agilità tra i pali. Il calcio gli è rimasto nel sangue anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo, pur dedicandosi anima e corpo alla sua attività imprenditoriale. E nel cuore gli è restata Pistoia, come il ricordo di quello che secondo lui è stato un grandissimo presidente, Raffaello Niccolai. Adesso la fabbrica di Bologna resterà in mano ai figli, Patrizia e Riccardo, che certamente lasceranno intatto il suo ufficio in cui campeggiano le immagini in bianco e nero del Meliconi giocatore, moltissime delle quali scattate in un Monteoliveto con gli spalti gremiti, come quella che tiene tra le mani nella foto. Con Meliconi scompare non solo un uomo di ingegno, ma anche un testimone di calcio carico anche di poesia che adesso non c’è più. Alla famiglia di Loris Meliconi giunga il cordoglio della Us Pistoiese 1921.

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